Parliamo di parole

Pubblicato il: 2 Giugno 2018

“Parliamo di parole” è un laboratorio di lettura teatrale rivolto, tramite modalità espressive differenti, a diverse fasce d’età.

Attraverso l’ uso della voce (forte, piano, sussurrata, divertita e giocata) Strega Cornacchia dà vita al mondo delle favole accompagnando bambini e adulti lungo il sentiero della fantasia.
Il laboratorio è spendibile sia dal punto di vista formativo (rivolto a docenti o adulti interessati a sviluppare le proprie competenze di letto-scrittura) che ludico, può essere agito con piccoli o medi gruppi di bambini.
Per i piccoli in età di nido utilizziamo testi molto semplici e brevi,  attinenti alle capacità proprie dello sviluppo neuronale che li caratterizza, per avvicinarli in modo graduale e divertente all’ amore per la lettura e al teatro inteso come bagaglio di gioco e benessere personale e familiare.
Per la fascia di scuola materna il laboratorio ha una durata leggermente più lunga e si pone l’ obiettivo di “teatrare”, giocando, le emozioni che vengono tradotte in parole e disegni con l’ ausilio di strumenti idonei all’ interesse e alle esigenze dei 3/5 anni.

Per le scuole elementari e medie il grado di intimità del racconto aumenta in base alle possibilità cognitiva del gruppo, al fine di produrre, attraverso un percorso di introspezione e di riflessione sulla storia, elaborati consoni alla capacità di esprimere se stessi nel mondo, filtrando gli stimoli esterni per renderli comprensibili e restituibili con il valore aggiunto della propria personalità.

Per gli addetti ai lavori, invece, proponiamo una riflessione sul ruolo dell’ adulto, sia esso genitore, docente o educatore, per svolgere al meglio le mansioni quotidiane e seguire, passo dopo passo, piccole e grandi menti desiderose di imparare e muoversi nella realtà arricchite di nuove esperienze culturali e personali atte a rafforzare le capacità relazionali e le competenze personali.

Per le maestre, le mamme e i papà, per chi è cresciuto ma ha ancora voglia di imparare, noi lo abbiamo pensato così:

Per sederti dietro al libro e raccontarlo ai più piccoli, prima devi esserci stato dentro.
Devi aver passato tanto tempo seduto, nascosto tra le pieghe di ciò che spesso non si vede, ma deve trovare il modo di esser detto.
Devi avere un retino speciale e imparare a raccogliere con cura le cose piccole, tipo le lacrime i sorrisi gli scarabocchi, un paio di mani piccine e occhiolini curiosi di imparare il mondo.
Devi avere una scatola piena di brillantini e segreti, una voce che arriva piano e costruisce, sussurrando, parole gentili e pensieri possibili.
Per stare dietro al libro devi essere pancia che accoglie e riflette il mondo con la leggerezza di una farfalla e la saggezza di un elefante.
Devi saper essere stormo e solitudine, numero primo e tabellina, amore e dissenso, strada e collina.
Per #parlarediparole devi essertele dette quasi tutte e aver voglia di impararne sempre di nuove.
Per #essereviaggio devi saper ascoltare il vento, accettando che, spesso, sarà lui a portarti legami che il cuore ancora non conosce e mai più dimenticherà.
Per stare dentro al libro, per starci davvero, dovrai danzare con il tuo esser uno e librarti nel tutto e allora sì sarai capace di #esserevoce, dimenticando e reimparando di continuo, come fan gli scoiattoli gli elfi le fate … come fanno i bambini …
Come fanno i bambini 💖💖💖

 

 

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