8 Marzo: dall’identità di genere al diritto all’individualismo femminile

Pubblicato il: 8 Marzo 2021
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“La donna è l’angelo del focolare domestico” è un concetto di matrice vittoriana ascrivibile al poeta Coventry Patmore e costituisce uno dei tanti esempi di come, nel corso dei secoli, il variegato modus individuale femminile sia stato sacrificato in nome di un archetipo patriarcale che affonda le sue radici nel cuore pulsante e chiarificatore di Adamo ed Eva.
Ma se è pur vero che opinioni popolari, tranquillizzanti e precostituite sono sopravvissute attraverso la storia come bagaglio anti-culturale, ingombrante e non rispettoso dell’essere donna, è altrettanto palese quanto l’impegno condiviso di tante persone sia, ancora oggi, fondamentale per sradicare il concetto fiaccante di identità di genere.
“C’è differenza tra essere sé stessi ed essere il proprio stereotipo”, canta con orgoglio Iggy Azalea, nota rapper australiana classe 1990, quasi a voler riassumere, in poche parole, il senso profondo di un messaggio irrinunciabile, passato di generazione in generazione: ogni donna è unica, inimitabile così come è.
E se sfuggire all’omologazione è un processo difficile, intimamente legato alla percezione della propria identità personale e sociale, è importante non dimenticare quanto un costante esercizio di autoaffermazione possa racchiudere in sé una potenzialità liberatoria, benefica, che conduce a piccoli passi verso il cambiamento soggettivo e condiviso.
Ci sono tante donne quante interpretazioni della realtà e se qualcuna “ce la canta” altre si sono esposte in modi differenti: scienziate, astronaute, autiste, insegnanti, artiste ed operaie.
Madri, zie, sorelle, casalinghe o donne in carriera; avventurose, timide, possenti, dolcemente complicate o di una semplicità disarmante, ognuna provvista di valore, della propria autenticità.
Rita Levi Montalcini, donna illuminata, diceva sempre che una buona testa deve saper prestare attenzione al presente, ma essere orientata con fiducia verso il domani.
E se “Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”, come insegna Eleanor Roosevelt in uno dei discorsi più belli e motivanti che si possano ricordare, la speranza è quella di riuscire a coltivare e far crescere, con amore, il pensiero miracoloso e rivoluzionario che ogni donna possa essere, per tutti, portatrice sana di gioia e diversità.

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